Il disturbo da attacchi di panico o DAP
Il disturbo da Attacchi di Panico o DAP è una sindrome psicopatologica caratterizzata da ripetuti episodi di ansia acuta, appunto “panico”, che possono durare da qualche minuto fino ad un’ora.
Quanto durano gli attacchi di panico
Il soggetto prova all’improvviso, in modo completamente inaspettato, un’intensa e traumatizzante esperienza di paura fisica e psicologica, che lo fa sentire a rischio di perdita di controllo, svenimento o persino morte.
Gli attacchi di panico durano generalmente alcuni secondi, ma causano all’individuo un notevole livello di angoscia.
Sintomi degli attacchi di panico
Oltre agli allarmanti sintomi fisici come soffocamento, vertigini, sudorazione, tremore e tachicardia, la persona spesso avverte una sensazione di morte imminente.
Vi puo' essere associata la paura di particolari situazioni da cui sarebbe difficile allontanarsi o in cui sarebbe imbarazzante mostrarsi sofferenti.
Può instaurarsi un comportamento di evitamento, qualora il soggetto eviti di trovarsi in tutte quelle situazioni che sono per lui fonte di disagio. In questo caso il DAP puo' definirsi associato ad agorafobia.
Il Disturbo da Attacchi di Panico e' spesso associato ad una serie di manifestazioni che aumentano la sofferenza soggettiva dell'individuo (Ferrante S.,1998).
Il disturbo da attacchi di panico(DAP) può essere associato a
può presentarsi a volte a seguito del primo episodio ed e' un doloroso senso di attesa che lascia immaginare il ripetersi della precedente e sgradita esperienza.
L'imprevedibilità dell’evento atteso, tanto nei suoi tempi che nei suoi modi, costituisce
la fonte dell’aggravarsi dell’ansia anticipatoria, portando
la persona a domandarsi continuamente quando e dove verranno gli attacchi successivi.
- Ipocondria:
ovvero paura delle malattie, scaturisce dalla convinzione che all’origine del disturbo ci sia una malattia organica.
L’idea di un origine organica del disturbo diminuisce il livello di angoscia della persona ed e' socialmente più accettabile rispetto al riconoscimento di un’origine psicologica.
un senso di demoralizzazione e di abbattimento accompagna la limitazione dell’autonomia e l’isolamento sociale che il Disturbo da Attacco di Panico comporta.
L'individuo pensa di non avere le capacità di tornare ad essere quello che era prima della comparsa del disturbo, che non ci siano vie di uscita dalla situazione, che nessuno possa comprendere e aiutare a risolverla.
ovvero paura degli spazi aperti. Il soggetto ha paura di essere intrappolato in un luogo o in situazioni dalle quali la fuga puo' essere difficile o tremendamente imbarazzante.
- Allerta nei confronti delle sensazioni che arrivano dal proprio corpo:
qualsiasi sintomo somatico correlato all’ansia viene interpretato dalla persona come il segnale di un imminente ripresentarsi degli attacchi di panico. In particolare, l’attenzione e' focalizzata su qualsiasi sintomo di tipo neurovegetativo come sudorazione, tachicardia, tremore ecc..
Questi sintomi, però, sono spesso riconducibili allo stato di allerta in cui si trova l’individuo, ma vengono interpretati come conferma dell' imminente situazione di pericolo e d' incapacità a fronteggiarlo, creando così un circolo vizioso.
- Condotte di evitamento:
Il soggetto tende a evitare in maniera sempre più elevata i luoghi e le situazioni in cui si puo' sentire in pericolo o in imbarazzo.
la paura di dover fronteggiare da solo un nuovo attacco di panico induce l’individuo a ricercare la vicinanza e la presenza di parenti e/o amici che lo aiutano a sentirsi più al sicuro. Questo può però comportare la drastica riduzione dei livelli di autonomia della persona che può avere conseguenze al livello di funzionamento sociale e lavorativo in particolare.
Un problema rilevante in questi casi e' che spesso l’individuo che soffre di attacchi di panico non e' in grado di chiedere aiuto o non desidera farlo e, in alcune situazioni, è il tipo di sintomatologia stessa che impedisce la richiesta di aiuto, in quanto possibile situazione ansiogena e quindi scatenante un attacco di panico.
Data invece la forte tendenza di questi disagi a diventare cronici, dato l’alto livello di compromissione del funzionamento sociale e della vita relazionale, data l’intensa sofferenza soggettiva che provocano nell’individuo, e' importante rivolgersi ad un professionista esperto che possa aiutare a superare questo tipo di disturbo e a cambiare le condizioni individuali e relazionali che concorrono al mantenimento della sintomatologia.
Per controllare la sintomatologia relativa agli attacchi di panico, all’ansia di evitamento e l’agora-claustrofobia è bene integrare l’intervento psicoterapeutico con una terapia farmacologica (Piperno R., Fierro T., Paniccia M., Cantelmi T., 2003).