L'attività clinica
L’esperienza formativa e professionale maturata in questi anni ci ha portato a considerare fondamentale la necessità di valutare e progettare l’intervento clinico più idoneo ai bisogni e alle problematiche portate dalla persona/coppia/famiglia.
Nei primi incontri (di solito due o tre), quindi valutiamo che cosa la persona/coppia/famiglia ci sta chiedendo, quali sono le aspettative relative alla terapia, la reale motivazione ad intraprendere un lavoro impegnativo e faticoso, e quali sono gli obiettivi raggiungibili.
In base a queste valutazioni, il terapeuta o l’equipe sceglie il setting di trattamento ritenuto più idoneo rispetto ai punti critici e ai punti di forza della persona/coppia/famiglia su cui lavorare.
Tutto ciò permette di costruire un intervento terapeutico cucito intorno alle esigenze reali delle persone e non l’adattamento della persona al rigido modello che l’esperto applica.
Come psicoterapeuti siamo entrambi specializzati in Psicoterapia ad Orientamento Sistemico-Relazionale e questo è il modello teorico che guida la nostra attività terapeutica.
Ma cosa vuol dire “Psicoterapia ad Orientamento Sistemico-Relazionale”?
L’ottica sistemica pone al centro della sua attenzione la persona all’interno dei contesti relazionali di cui fa parte.
In questo modo, il comportamento “diverso”o la sofferenza avvertita assume uno specifico significato in base al contesto relazionale in cui si verifica.
Il “sintomo”o “la crisi familiare” è letto come un segnale di disagio che nasce all’interno di un contesto relazionale in quel momento non corrispondente alle esigenze evolutive della persona o della famiglia.
I bisogni umani vengono soddisfatti all’interno di relazioni. Se queste relazioni, per diversi motivi, non riescono a soddisfare i bisogni propri di una persona in quella specifica fase evolutiva, si può creare un blocco che crea disagio e sofferenza all’individuo.
I sintomi di un individuo o la crisi di una famiglia sono quindi un segnale di un adattamento non riuscito rispetto alle richieste di cambiamento provenienti dall’ambiente o necessarie per affrontare una specifica fase evolutiva.
L’obiettivo centrale della terapia è quindi la crescita degli individui, un incremento della differenziazione del Sé rispetto agli altri.
La differenziazione è una condizione che racchiude sia la vicinanza che la separazione.
Infatti una dipendenza eccessiva dagli altri blocca la capacità di perseguire interessi e mete indipendenti, in altre parole blocca la capacità di camminare sulle proprie gambe.
Compito della terapia è dar voce e significato alla sofferenza e riattivare le risorse delle persone in modo da renderle nuovamente in grado di camminare da sole.
L'elenco completo dei disturbi oggetto d'attività clinica dello studio, è reperibile nella pagina iniziale