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La depressione


Va detto con forza che la depressione non è:
  • qualcosa di immaginario,
  • un castigo divino,
  • dovuta a colpe personali, a egoismo o a una particolare debolezza di carattere.
  • uno stato d’animo che si può superare da soli con uno sforzo di volontà.

La depressione è un disturbo frequente, anzi il disturbo psicologico che causa maggiore sofferenza e disabilità nella popolazione.

 

CHE COS’E’ LA DEPRESSIONE

La depressione e' un disturbo del “tono dell’umore”. Il tono dell’umore è una funzione psichica importante nell’adattamento al nostro mondo interno ed a quello esterno.

Ha il carattere della flessibilità, vale a dire flette verso l’alto quando ci troviamo in situazioni positive e favorevoli, flette invece verso il basso quando ci troviamo in situazioni negative e spiacevoli.

Si parla di depressione quando il tono dell’umore perde il suo carattere di flessibilità, si fissa verso il basso e non e' più influenzabile dalle situazioni esterne favorevoli.

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Usando una metafora, una persona che si ammala di depressione e' come se inforcasse quattro, cinque paia di occhiali scuri e guardasse la realtà esterna attraverso di essi, avendone una visione assolutamente nera e negativa.

 

COME RICONOSCERE LA DEPRESSIONE?Torna all'inizio

(Secondo il DSM IV, testo di riferimento dei criteri diagnostici per tutti gli psichiatri del mondo, si può fare diagnosi quando sono contemporaneamente presenti, da almeno due settimane, cinque (o più) dei seguenti sintomi):

  • umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, (sensazione di tristezza e vuoto), marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno;
  • significativa perdita di peso, senza essere a dieta, o aumento di peso (per es. un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese), oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno;
  • insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno;
  • agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno (osservabile dagli altri, non semplicemente sentimenti soggettivi di essere irrequieto o rallentato);
  • affaticabilità o mancanza d’energia quasi ogni giorno;
  • sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati (che possono essere deliranti), quasi ogni giorno (non semplicemente autoaccusa o sentimenti di colpa per essere ammalato);
  • ridotta capacità di pensare, di concentrarsi o indecisione, quasi ogni giorno (come impressione soggettiva o osservata dagli altri);
  • pensieri ricorrenti di morte (non solo paura di morire), ricorrente ideazione suicidaria senza un piano specifico, o un tentativo di suicidio, o l’ideazione di un piano specifico per commettere suicidio.
  • Quando sono quindi presenti almeno cinque dei suddetti sintomi per almeno due settimane, si può parlare di stato depressivo in fase acuta e si rende necessario l’intervento dello specialista.

La depressione e' caratterizzata da un costante abbassamento del tono umorale. Nelle fasi più lievi o in quelle iniziali, lo stato depressivo può essere percepito dalla persona come incapacità di provare un’adeguata risonanza affettiva o come una spiccata labilità emotiva.

Nelle fasi acute della depressione, il disturbo dell’umore è evidente e si manifesta con vissuti di profonda tristezza, disperazione, sgomento, associati alla perdita dello slancio vitale e all’incapacità di provare gioia e piacere.

Le persone depresse avvertono un senso di noia continuo, non riescono a provare interesse per le normali attività, provano sentimenti di distacco e inadeguatezza nello svolgimento del lavoro abituale. Tutto appare irrisolvibile, insormontabile, quello che prima era semplice diventa difficile, tutto è grigio, non è possibile partecipare alla vita sociale, nulla riesce a stimolare il minimo interesse. La persona lamenta di non provare più affetto per i propri familiari, di sentirsi arido e vuoto, di non riuscire a piangere.

Il rallentamento psicomotorio è da considerarsi il sintomo più frequente e si manifesta sia con una riduzione dei movimenti spontanei sia con un irrigidimento della mimica che può configurare un aspetto inespressivo.

Il linguaggio non è più fluido, scarsa la varietà dei temi e dei contenuti delle idee, le risposte sono brevi, talora monosillabiche. Il rallentamento si esprime anche sul piano ideativo e si manifesta con una penosa sensazione di lentezza e di vuoto mentale.

Il depresso è afflitto da un profondo senso di astenia , trova difficile intraprendere qualsiasi azione, anche la più semplice. Col progredire della malattia, la stanchezza diventa continua e così accentuata da ostacolare lo svolgimento di ogni attività.

Il rallentamento delle funzioni psichiche superiori può essere così marcato da provocare disturbi dell’attenzione, della concentrazione e della memoria. Il rallentamento ideomotorio si traduce in incertezza e indecisione; in alcuni casi l’incapacità di prendere qualunque decisione, anche la più semplice, crea un notevole disagio, con blocco talora completo dell’azione.

Spesso le persone che vivono con una persona che soffre di depressione, pensano che il suo stato di disagio sia dovuto ad una carenza di forza di volontà, idea spesso condivisa anche dalla persona depressa. In realtà la depressione non è in nessun modo una questione di volontà.

La volontà è, infatti, la quantità di energia psichica di cui il soggetto può disporre e utilizzare per la realizzazione dei suoi scopi, ma una delle caratteristiche dell’episodio depressivo acuto consiste proprio nel fatto che vi è una netta riduzione della quantità di energia psichica a disposizione del soggetto.

La riduzione quindi della possibilità di utilizzare lo strumento della volontà è parte integrante della sintomatologia depressiva e non è possibile puntare su di essa per il superamento della crisi.

Un’altra caratteristica della depressione è che la nozione del tempo è modificata e il suo scorrere continuo rallenta fino ad arrestarsi. Il depresso ha la sensazione che la giornata sia interminabile, che non sia possibile arrivare a sera, “tutto è fermo, stagnante, senza possibilità di essere mutato”.

L’agitazione psicomotoria, presente in alcuni quadri depressivi, si manifesta con irrequietudine, difficoltà a stare fermi, continua necessità di muoversi, di camminare, di contorcere le mani e le dita.

La compromissione delle prestazioni intellettuali, la consapevolezza della propria aridità affettiva e della propria inefficienza portano il depresso all’ autosvalutazione, al disprezzo di sé, alla convinzione della propria inadeguatezza, talora accompagnati da un incessante ruminare sui propri sbagli e su colpe lontane. Il futuro è privo di speranza e il passato vuoto e inutile, valutato come pieno di errori commessi; la persona prova sentimenti di colpa e fa previsioni di rovina e miseria. Talora ritiene se stesso responsabile dei propri disturbi e dell’incapacità di guarire: convinto di poter “star meglio facendo uno sforzo”, si giudica indegno per la propria condotta, per la propria pigrizia, per il proprio egoismo.

Tra i sintomi vegetativi, la riduzione della libido si presenta in genere precocemente, a differenza di quanto avviene nei disturbi d’ansia, nei quali le persone mantengono un discreto funzionamento sessuale.

Nella depressione sono frequenti la riduzione dell’appetito ed i sintomi gastrointestinali: i pazienti perdono gradualmente ogni interesse per il cibo che sembra privo di sapore, mangiano sempre di meno fino al punto di dover essere stimolati ad alimentarsi, lamentano secchezza delle fauci o bocca amara e pienezza addominale. Le difficoltà digestive e la stitichezza possono essere dovute, oltre che ai trattamenti antidepressivi, all’ipotonia intestinale spesso associata al quadro clinico. Modificazioni della condotta alimentare, nel senso di una riduzione dell’assunzione di cibo, possono avere gravi conseguenze con un marcato dimagrimento , stati di malnutrizione e squilibri elettrolitici, tali da costituire delle vere e proprie emergenze mediche.

In alcuni quadri depressivi può essere presente iperfagia con aumento di peso, favorito anche dalla riduzione dell’attività motoria.

I disturbi del sonno sono molto frequenti e l’insonnia, una delle principali manifestazioni della depressione, si caratterizza per i numerosi risvegli, soprattutto nelle prime ore del mattino. La persona depressa riferisce di svegliarsi dopo poche ore di sonno, di non riuscire più ad addormentarsi e di essere costretto ad alzarsi alcune ore prima rispetto all’orario abituale; durante i periodi di veglia notturna pensa incessantemente alle disgrazie della vita e alle colpe del passato. Nonostante l’insonnia possa essere lieve, il depresso lamenta di non sentirsi riposato. In altri casi la fase depressiva può accompagnarsi ad un aumento delle ore di sonno con ipersonnia, fino a una vera e propria letargia.

Un sintomo tipico della depressione è l’alternanza diurna: la persona al risveglio mattutino si sente maggiormente depresso e angosciato, mentre con il trascorrere del giorno, nelle ore pomeridiane o serali, avverte un lieve miglioramento della sintomatologia.

Indicazioni terapeutiche per la depressioneTorna all'inizio

Nei casi in cui si è portatori di un disagio depressivo è necessario rivolgersi ad un esperto che possa valutarne l’intensità e riconoscere i possibili fattori che lo hanno scatenato, per poter quindi stabilire un corretto percorso terapeutico La depressione è infatti un male curabile. Può essere necessario in alcuni casi, associare all’intervento psicoterapeutico un intervento farmacologico, per superare la fase acuta del disagio.

La psicoterapia sistemico relazionale, che è l’approccio da noi utilizzato, considera la persona portatrice del disagio depressivo sia per quello che sono i suoi aspetti individuali e di personalità sia all’interno delle sue relazioni significative per sciogliere gli eventuali nodi relazionali che provocano blocchi evolutivi, tensione, sofferenza e dolore. E,’ inoltre, importante non trascurare l’impatto che ha la depressione sui familiari del soggetto colpito, lo stress, la frustrazione, la rabbia, la fatica provate nel cercare di aiutarlo, spesse volte fallendo. Riteniamo importante sostenere e aiutare la famiglia o la coppia ad affrontare la depressione di uno dei suoi membri.

Depressione

BIBLIOGRAFIA Psicologia

- Salvatore Di Salvo: Depressione, ansia e panico: mali curabili. Campagna informativa su depressione e ansia promossa dall’Associazione per a ricerca sulla depressione.
- M. Malagoli Togliatti, U. Telfener (a cura di), Dall’individuo al sistema: manuale di psicopatologia relazionale, 1991, Bollati Boringhieri Editore, Torino.
- Gabbard G. O. (1995), Psichiatria psicodinamica, Raffaello Cortina Editore, Milano.